venerdì 13 marzo 2009

Inchiesta sul “modern living”

Una breve inchiesta iniziata in occasione dell’Innovative Day di Monza, la giornata dedicata all’innovazione applicata, tenuta in collaborazione con Innovhub.

In occasione dell’Innovative Day di Monza, tenuto in collaborazione con Innovhub, è stata avviata un’inchiesta sul design e le molteplici necessità del 'Modern Living'. In particolar modo in questo momento di cambiamenti epocali è giusto riconsiderare il ruolo del design come strumento di una nuova concezione del vivere.
Sergio Tonfi, Philips Italy, interviene così sull’argomento: "Il design deve adeguarsi continuamente al lifestyle della società e mai come in questo momento deve tornare a dare senso e significato ai progetti e agli oggetti che realizza, non privilegiando la ricerca per sé (stessi), ma soluzioni ‘people - centric’ che sappiano davvero migliorare la qualità della vita". Fabrizio Bellavista, Psycho Research e consulente di comunicazione digitale continua: “Il Modern living comporta un salto quantico delle modalità di vita… Wikinomics parla di nuovo co-munismo (con nessuna parentela con quello politico), un concetto ripreso anche nell’ultimo convegno tenuto da Joy Ito a Milano. In questo contesto la ‘vita condivisa’ appare totalizzante, quasi si dovesse parlare di un ‘design of the new living’…”.

"Modern living" o "Post-modern living"?
Massimo Giordani, Time&Mind, ritiene che: “La domanda non è un gioco di parole perché ormai il termine "moderno", tendenzialmente associato ad un'era dove gli obiettivi principali erano il consumo di beni studiati per alleggerire la nostra vita dalle mansioni domestiche piuttosto che per stupirci con "effetti speciali", è ormai superato. L'attenzione per la sostenibilità ambientale, il miglioramento delle qualità "salutistiche" di un ambiente, la sua capacità di trasmettere sensazioni positive a chi lo frequenta sono, oggi, obiettivi più importanti e il design sta imparando a tenerne conto”.

L'abitudine è la cosa che rende più difficile il design di oggetti vecchi e nuovi.
Davide 'Folletto' Casali, Maison,the: “Per gli utenti l'abitudine è un problema, perché rappresenta una forma di inerzia mentale in grado di rallentare l'apprendimento di nuove modalità di interazione, nuovi oggetti, nuovi spazi. Ma ugual problema lo vivono i designers stessi… Interessante, in questo senso, è stato Bruno Munari, che riuscì a sganciarsi dalle abitudini del vivere occidentale progettando, a conclusione della sua ricerca, uno spazio modulare a partire dalla geometria della casa giapponese”. L’architetto Giacomo Longoni, G Design: “Il Design avrà tanto più successo quanto più sarà capace di leggere le necessità che nasceranno dai nuovi comportamenti”. Paolo Barichella, Eating Evolution, conclude: “Modern Living significa ‘attualizzazione del lifestyle’ alla contemporaneità, dove evoluzione e progresso ne sono le più efficaci chiavi di lettura. Il design è il mezzo per costruire interfacce efficaci in grado di servire la persona”.

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